Storia

Ultima modifica 11 dicembre 2016

Monte San Pietrangeli, detto anche Monsampietro o Monsampietrangeli, è un  comune di circa 2.500 abitanti situato sulle colline fermane, ad un passo dal mare Adriatico, ma anche dalla catena appenninica.

Furono i Siculi a fondare in epoca preromana un primo insediamento e questo piccolo villaggio fu chiamato "Petraia" per il culto che queste genti pagane tributavano al Dio Sole. In epoca romana il territorio venne diviso in tanti terreni ognuno dei quali veniva assegnato, come pensione, ai militari che avevano servito Roma: ne è prova il ritrovamento di un'urna cineraria marmorea, conservata nella sala consigliare del Comune, contenente le ceneri del legionario Caio Vezzio vessillifero della IV legione di Macedonia, rinvenuta in località San Biagio. Nel IX-X secolo il territorio comunale venne donato dal duca di Spoleto Faroaldo II al monastero di Farfa e di San Pietro in Valle a Ferentillo.

I Monaci di Farfa costruirono, intorno all'anno mille, un monastero la cui chiesa venne intitolata a San Biagio nella zona che ancora oggi ne porta il nome. In seguito i monaci di Farfa cedettero le loro terre ai vescovi di Fermo e lasciarono l'insediamento di cui non resta più alcuna traccia. Sempre intorno all'anno mille anche i monaci dell'Abbazia di San Pietro in Valle di Ferentillo edificarono nel punto più alto dell'attuale Paese, sopra i resti di un antico tempio pagano, la loro chiesa consacrata a San Pietro loro Santo protettore. Agli inizi del Duecento il paese passò ai canonici del Duomo di Fermo, mentre nel 1257 venne ceduto da questi al comune di Fermo.Incendiato dai fermani nel 1276 in quegli anni l'abitato assunse il nome di San Pietro de Alleis.

Durante il dominio degli Sforza nel Fermano,  Monte S. Pietro ne respinse gli attacchi nel 1444, ed ottenne la diretta soggezione della Santa Sede. Nel 1458 ricadde sotto Fermo. Successivamente si elevò a libero Comune e nel 1483 si dotò di un proprio statuto. Seguirono alterne vicende ed il paese passò da alleanze con Fermo a quelle con Ascoli. Ceduto nuovamente nel 1535 a Fermo, il 29 settembre 1537, dopo un’ultima sanguinosa rivolta, per volere del papa Paolo III, fu liberato definitivamente dal giogo fermano passando alle dirette dipendenze della Santa Sede. Il fatto accadde il giorno di S.Michele Arcangelo e l’effige del Santo fu inserita nello stemma. Così al nome di Monte S.Pietro, fu aggiunto anche Angeli (Mons Sancti Petri Angelorum).

Da papa Pio V (1566-1572) il Comune fu assegnato alla provincia di Macerata e vi rimase fino al 1808. Da tale data fu aggregato al Dipartimento del Tronto di cui era capitale Fermo e vi rimase fino all'Unità d'Italia quando il Governo italiano decise di togliere la provincia alla clericale Fermo a favore di Ascoli Piceno. Attualmente fa parte della provincia di Fermo.


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